Pittura: Costiera e i colori di Sosabravo
PPietra lavica e ceramica, esplodono in Costiera i colori di Sosabravo L’ottuagenario artista cubano sperimenta la contaminazione tra i materiali mediterranei
SALERNO – La celeberrima ceramica della Costiera, la pietra lavica e l’intensità di uno sguardo artistico cubano. Colori, potenza della terra e della «vida». Non potevano che incontrarsi a Positano Alfredo Sosa Bravo (detto Sosabravo), l’eccellenza artigianale locale e la pietra vesuviana. L’artisa cubano, classe 1930, nel cuore della Costiera, si è immerso in questo filone tutto mediterraneo che ha alle spalle, però, la memoria della madre-patria.
CHI E’ – Uno dei maggiori pittori cubani, classe 1930, Sosa Bravo a vent’anni subì l’influenza del artista Wifredo Lam. Dalla pittura al disegno alla xilografia fino all’incisione, lo sperimentatore arriva alla ceramica, trait d’union con l’Italia dove sbarca ad Albisola. Nel 1966 sperimenta opere con tessuto di tela o carta sminuzzato e grandi murales. Dagli anni ’70 si dedica a opere complesse, composte di parti ceramiche assemblate nel muro con sculture anche anatomiche.
LE OPERE TRA POSITANO E PRAIANO – Oltre che nel suo laboratorio costiero, dove è assistito da oltre quarant’anni da René Palenzuela, le opere del «grande vecchio» cubano possono essere ammirate a «Casa Angiolina», a Praiano. Si tratta di un ciclo di 20 manufatti in vetro di Murano che compongono una sorta di mostra permanente voluta dal patron Tonino Cappiello.
La residenza artistica di Sosabravo a Positano ha fatto da catalizzatore di energie artistiche e intellettuali. Di casa è, tra gli altri, Alessandro Senatore, presidente dell’Istituto di Cooperazione e Sviluppo Italia Cuba che nel 2004 organizzò a Napoli una mostra al Castel dell’Ovo – di notevole successo – e che a distanza di dieci anni da quella personale ha in animo di organizzare una nuova esposizione del pittore.